mercoledì 1 febbraio 2012

Inno al turafalle

Ieri nelle more dei controlli e lavori da fare prima della partenza, mi sono deciso a mettere mano alla valvola di scarico del, pardon, wc. Da tempo si apriva solo parzialmente e, ancora pardon, capite che una valvola di scarico del wc puo' creare qualche fastidioso inconveniente. Andava sistemata. E cosi' me le sono inventate tutte, olio, grassi vari, ripetuti movimenti della leva avanti e indietro ma niente, lei imperterrita si apriva di pochissimo. Mi immaginavo quando, fra non molto, sarebbe venuta a trovarmi una persona a me molto cara. Tesoro fai attenzione, la carta...pochissima, un foglietto alla volta, e altre inenarrabili avvertenze. Roba da far diventare stitici per paura dell'immondo ingorgo del wc. Dopo tanti tentativi, tutti infruttuosi, si era fatto tardi e me ne sono andato a dormire. Gli incubi notturni avevano tutti soggetto scatologico, l'ingorgo assumeva i contorni del dramma. Riempiva la barca e mi costringeva a dichiarare emergenza m...da. Complice la birra bevuta a cena, durante la notte mi alzo per "espletare". Sollevo il coperchio del, arripardon, wc e ... era pieno d'acqua! La perfida valvola aveva deciso non solo di aprirsi poco ma anche, da chiusa, di far trafilare dell'acqua di mare. Ohibo', stavolta era proprio un problema serio. Si e' aperta la fase del panico. Cosa faccio? Compro una nuova valvola, faccio sollevare la barca e la sostituisco? Si certo! Ma se non ho la piu' pallida idea perfino di come si dice valvola il brasiliano. E la gru? Bisogna spostarsi in un altro porto. E la spesa? Un vero film di guerra. Mi sono sentito nella cacca, quella vera. L'acqua che entrava non era molta ma ero in piena depressione. Ho allora deciso di prendermi un momento di riflessione. Si erano fatte le nove, ho preso il piccolo traghetto che si ormeggia proprio vicino ad Ulyxes e ho fatto una visita all'isola di Itaparica, qui di fronte. Ho visitato l'isola e intanto il mio pensiero andava sempre alla stramaledetta valvola. Intorno alle tre sono tornato e, miracolosamente, mi e' venuta la voglia di dimostrare alla suddetta valvola che avevo ancora qualche carta da giocare, ancora non era detto che non riuscissi a trovare la soluzione. Vado alla barca di un tedesco che vive qui in barca, lui conosce bene Salvador, mi avrebbe sicuramente aiutato. Busso alla barca. Niente. Nessuna risposta. Ribusso. Ancora niente. Guardo in coperta e vedo DUE paia di scarpe ordinatamente poste davanti all'ingresso. Un paio grandi e uno, da donna, piu' piccolo. Capisco al volo e mi allontano velocemente, per evitare spiegazioni imbarazzate. Torno su Ulyxes, prendo le misure della valvola, ne prendo con me una piccola, che avevo disponibile, per campione. Vado al negozio di ferramenta qui vicino e, in qualche modo, sicuramente comico, visto quanto rideva il commesso, gli faccio capire cosa mi servisse. Lui mi spiega che non ce l'ha ma mi da le indicazioni per raggiungere un negozio che fornisce pezzi ai pescherecci. Ci vado e trovo, miracolo, la valvola. Torno in barca e cerco e trovo una vecchia conoscenza. Proprio quel famoso cono di legno che aveva salvato la giornata quando lo usai per turare la falla che si era aperta in conseguenza della rottura del passascafo al largo delle Canarie. Interpello un tizio che, in apnea, pulisce le carene delle barche qui al marina e, in mezzo a mille equivoci, riesco a fargli capire che doveva scendere sotto e martellare il suddetto turafalle nel foro dello scarico. Lui ha tentato di tappare altri fori che esistono in carena. Ogni volta avevo il mio da fare per fargli capire che stava tentando di turare il foro sbagliato. Finalmente ha trovato quello giusto. Un trionfo. Ho potuto svitare dall'interno la vigliacchissima valvola che perdeva e montare al suo posto quella nuova. Che goduria. Ora il wc e' tornato alla sua gloriosa funzione senza il minimo problema. Un antico scienziato chiedeva un punto d'appoggio e sarebbe stato in grado di sollevare il mondo con una leva. Io, piu' modestamente, mi accontento di un turafalle di legno per convincere l'acqua del mare a stare fuori dalla barca. In situazioni le piu' diverse.

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