martedì 22 giugno 2004

Siamo di fronte all'estuario del Fal

Procediamo parallelamente alla costa, a circa 10 miglia di distanza, e verso le quattro siamo finalmente siamo di fronte all'estuario del Fal. La costa è stranamente poco illuminata, siamo abituati a vedere le città dal mare come un agglomerato di luci visibile da lontano, mentre Falmouth mostra solo qualche fioca luce. E' solo la prima di tante differenze che fanno del Regno Unito un'entità unica in tutto.E’ ancora buio pesto e trascorro del tempo preparando la barca e studiando e ristudiando carta, portolano e tavole di marea. L’ingresso in questi porti è impegnativo e vorrei evitare di esordire in terra inglese con qualche errore grossolano. Finalmente, intorno alle sei, la luce del giorno è sufficiente per procedere. L’ingresso è ben segnalato, è esattamente come previsto, e arriviamo senza problemi al marina che avevo scelto per ormeggiare. Disdetta, é al completo. Vado verso un altro marina, quello di riserva. L’avevo scartato perché il canale di ingresso è dragato a soli due metri e Ulyxes pesca proprio due metri. Ma la marea è alta e, infatti, sono confortato da tranquille letture all'ecoscandaglio, anche se, manovrando per ormeggiarmi in seconda fila al pontone esterno, la profondità va sotto i due metri e mezzo, un pò di batticuore alla fine non può mancare. Ma alle sette e mezzo la barca é ormeggiata e al sicuro dall’incombente burrasca, in un luogo che sembra incantato.


Dal giornale di bordo:


Le acrobazie dei delfini mi hanno riportato alla mente un episodio accaduto tempo fa. Io stavo in quadrato che lavoravo al PC, Amalia era di guardia e tutto sembrava in ordine. All’improvviso un grande botto sordo contro la murata destra. Salto fuori più rapido del fulmine e controllo la fiancata per eventuali danni. Niente di visibile. Controllo nella scia di Ulyxes alla ricerca di eventuali corpi galleggianti che avessimo urtato. Ancora niente. Guardo ancora sotto la barca e lì mi accorgo di un branco di delfini che giocano. Si divertono ad incrociare, a gran velocità, la rotta della barca immergendosi in profondità solo all’ultimo istante. Deve essere accaduto un fatto credo molto raro: uno dei delfini è stato troppo arrischiato oppure era maldestro, ha sbagliato la manovra e ha sbattuto violentemente contro la fiancata di Ulyxes in piena velocità. Ahi che male!  E poi con Ulyxes che è d’acciaio…

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