venerdì 18 giugno 2004
La notte trascorre un pò a vela e un pò a motore.
La
nebbia si solleva, il cielo è grigio ma non piove, fermo la barca e do di mano
agli attrezzi. Sostituisco il generatore rotto con quello di scorta; dopo due
ore di lavoro abbiamo di nuovo corrente a bordo, non tantissima perché il
sistema è tarato sull’altro generatore, ma mi accontento, non sono disposto a
perdere ancora del tempo per una taratura che richiede molta attenzione e
concentrazione di tipo “elettrotecnico”, mentre in questo momento io sono solo
marinaio, voglio solo navigare verso la mia meta. A novembre 2003, per
attardarmi troppo nel tentativo, peraltro fallito, di far funzionare il timone
a vento, mi sono buscato una brutta burrasca. Lezione appresa. Niente perdite
di tempo quando si è in mare in condizioni che possono deteriorarsi con
facilità. Il vento passa a NE F4, bordeggiamo con rotta 350° intorno ai cinque
nodi. Passate appena le 20:00 il vento rinforza e ruota a Nord, dò la seconda
mano alla randa e procediamo a quattro nodi e mezzo di bolina. Però non dura,
il vento si calma e dobbiamo di nuovo accendere il motore. Nel corso della
giornata non so più quante volte abbia manovrato scotte e drizze per tentare di
adeguare la velatura ai capricci del vento e per cercare di procedere verso
nord a velocità decente. La notte trascorre un pò a vela e un
pò a motore.
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